QUEER CONTRO IL RAZZISMO


A una settimana dalla ricorrenza della giornata mondiale contro l’omofobia scendiamo in piazza il 23 maggio come queer* against racism insieme a le/gli immigrate/i per urlare NO a ogni forma di razzismo.
Omofobia, xenofobia e razzismo sono pericolosamente aumentate nella società italiana, sotto un governo di destra tenuto in scacco dalla lega, in nome di una libertà di espressione astratta e ipocrita che dimentica i valori espressi dalla nostra costituzione democratica e antifascista.
Il razzismo interviene ogni volta che si distingue tra chi ha diritto ad avere diritti umani e chi no – tra chi è considerato ‘pienamente umano’ e chi no. Questo processo di disumanizzazione coinvolge oggi non solo le/gli immigrate/i, ma anche lesbiche, gay, trans e intersessuali, discriminati socialmente e giuridicamente anche a causa delle ingerenze politiche degli integralismi religiosi, a partire da quello cattolico.
Immigrate e immigrati LGBT si trovano così doppiamente discriminate/i, tanto sotto il profilo della cittadinanza che della autodeterminazione, e subiscono razzismo (xenofobia e omofobia) sia per la cultura di provenienza che per la sessualità. 
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UN URLO CONTRO L’OMOFOBIA

 
Il 17 maggio 1990 l’omosessualità è stata depennata definitivamente dall’elenco delle malattie psichiatriche. Ma non c’era bisogno del ravvedimento degli ‘psico-nazisti’ per sapere che sono piuttosto l’omofobia, e in generale la paura della liberazione e della diversità di ogni tipo (sessuale, etnica e culturale), a rappresentare vere e proprie patologie sociali!

La "cultura" politica italiana risulta ancora oggi profondamente affetta dall’omofobia, contagiata da quegli agenti patogeni che sono i gerarchi della chiesa cattolica e i loro scagnozzi presenti nei partiti di destra e di centro-sinistra. [leggi tutto > continua]